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Lo spunto dell'argomento del post di oggi me lo ha dato l'amico @libertycrypto27 con il suo post dedicato alle novità su uno dei giochi in voga in questo momento: Cryptobrewmaster, che vi invito ad andare a leggere.
Cos'è successo in sostanza? Lo spiego brevemente per chi non amando questi giochi magari non legge gli articoli che li riguardano. Nel gioco, con brevissimo preavviso e modalità non efficaci, ha cambiato un aspetto determinante del modello di distribuzione del token di gioco in modo da penalizzare pesantemente i guadagni dei partecipanti. Poco male si potrebbe pensare: è un gioco a cui non costa nulla partecipare e che nelle sue regole scrive che può appunto modificarle in qualsiasi momento senza preavviso.
Ora lasciamo perdere il fatto che questa è una cosiddetta clausola vessatoria ed è impugnabile legalmente in praticamente qualsiasi Stato di diritto, per due motivi: il primo è che credo non sia neanche lontanamente serio ipotizzare un'azione legale in frangenti simili, secondo perché da liberista convinto tutto sommato condivido questo modo di "vedere il mondo". Resta il fatto che tale comportamento è comunque scorretto. Ma ad aggravare l'aspetto generale della circostanza occorre annotare, come giustamente fa @libertycrypto27 nel suo post, che tale modifica è stata portata a segno poco dopo averne introdotta un'altra in cui si invogliava i giocatori ad assumere un atteggiamento ed una strategia che, alla luce della novità successiva, di lì a poco li penalizzava ancor più, facendo pensare ad una sorta di "trappola", il classico "specchietto per le allodole". In questo caso caro @libertycrypto27 siamo stati, sia tu che io, anche noi delle allodole, perché infatti anch'io, seguendo la tua idea avevo accumulato un po' di birre, ma non tante quante te ;)
Dimenticandomi, anche perché a dire il vero non ho mai prestato troppa attenzione a questo gioco, che essendo uno schema Ponzi non poteva che far questa fine. Attenzione che quando definisco questi giochi schemi Ponzi non lo faccio nella totalità del loro aspetto, ma in quello prettamente economico. Mi spiego. In realtà non sono classici schemi Ponzi ma HYIP, high yeld investment programs, programmi di investimento ad alto rendimento, che, sotto questo altisonante nome, sono una nicchia degli schemi Ponzi.
Questi programmi sono diffusissimi su internet, esistono praticamente da sempre e ci sono siti specializzati su di essi per classificarli e catalogarli a favore di chi vuol parteciparvi.
In particolare questi giochi hanno un'unica fonte di entrata: quella dei soldi versati dai giocatori che sperano di guadagnarci. Non fanno che redistribuire una parte, piccola o grande che sia, dei soldi che raccolgono fra tutti i partecipanti. E fanno leva sulla fretta di crescita cercando di spingere i giocatori a spendere di più allettandoli con guadagni maggiori. Ma per il loro business model non possono che fare una fine, presto o tardi: fallire. E' matematico.
I giocatori disposti a pagare sono pochi, pochissimi e lo fanno solo per due motivi: si divertono e considerano i soldi spesi come il prezzo da pagare per il divertimento, oppure lo considerano nell'aspetto HYIP e quindi spendono con l'ottica di trarre un profitto.
Limitandoci inizialmente a questo secondo aspetto, se la gran parte dei giocatori paganti lo fa in quest'ottica non può che dominare appunto il ruolo di HYIP rispetto a quello di gioco con le conseguenze classiche di tutti gli schemi Ponzi: quando il tasso di crescita dei nuovi aderenti allo schema non regge più il sistema esplode e tutti coloro che sono ancora dentro perdono ogni loro "investimento". Gli Schemi Ponzi in generale e gli Hyip in particolare possono adottare delle tecniche per allungare la loro vita, sistemi che di solito si sostanziano appunto in nuove "promozioni", per dare nuova spinta agli ingressi di nuovi aderenti, ma tutto ciò non fa appunto che allungare l'agonia. Anzi in genere le promozioni sono il primo segnale dell'inizio della fine: se il sistema è in salute non ha necessità di fare promozioni spinte. Nel caso dei giochi su blockchain e su Hive, e qui specifico che OVVIAMENTE sto facendo un discorso generale, perché sono il primo a dire che non conosco le dinamiche di tutti i giochi e quindi il loro business model, ed in mezzo alla categoria potrebbero esserci le classiche eccezioni, che esistono proprio per confermare la regola generale, il sistema può durare anche un po' di più perché accanto ai giocatori paganti perché vogliono trarre profitto, può esserci una porzione più o meno ampia, di giocatori che invece accettano di pagare perché apprezzano il divertimento che traggono dal gioco.
Ed è evidente quanto questa seconda categoria di giocatori paganti sia preziosa e debba esser privilegiata e protetta dagli sviluppatori: sono la loro unica possibilità di mantenere in vita il gioco nel tempo. L'unica, non ne esistono altre, almeno non fintanto che non vengano messe in azione altre fonti di entrate, come potrebbero essere le pubblicità, che infatti di solito sono fortemente presenti in tutti i giochi che intasano sotto forma di app, gli smartphone. Perché, tranne poche, pochissime eccezioni nessuno di essi si mantiene con le vendite in game, anche per via dell'estrema frammentazione e proliferazione della serratissima concorrenza.
Ma per ottenere un numero sufficiente di giocatori paganti solo per usufruire del divertimento occorre riuscire ad attirare un numero ancor molto più ampio, almeno di un ordine di grandezza, di giocatori che non sono disposti a pagare per giocare e che servono per rendere il gioco godibile a quelli invece più generosi. Perché il ruolo chiave, sebbene non esclusivo, del divertimento, è la competizione e non ci può esser competizione vera se ci sono pochi contendenti.
Ciò, a sua volta, richiede che il gioco sia veramente divertente, che metta in atto dinamiche di interazione e di competizione coinvolgenti e che sappia nel tempo rinnovarsi ed introdurre nuovi elementi di sviluppo.
Ora, in tutta sincerità, Cryptobrewmaster finora NON è divertente, come ebbi proprio due giorni fa a recensire a @stefano.massari: è una sequenza di click da fare sempre ripetitiva con pochissimi margini di variazione ed un troppo stretto range di aleatorietà che pure introduce variabilità. Non è ancora un gioco, ma assomiglia molto ad un Faucet, uno di quei siti che pagano modestissime somme in crittovalute o in dollari per fare dei click e vedere della pubblicità. Certo ha delle aspettative, delle possibilità di ampliamento delle dinamiche di gioco, che magari potranno offrire del divertimento in futuro, ma al momento sono solo promesse, basate su una fiducia che il recente evento ha abbastanza incrinato: è la prima volta che leggo un post di @libertycrypto27 da cui traspare del fastidio se non proprio della rabbia, il che è molto, molto significativo.
Cryptobrewmaster è, a mio modesto avviso, presupponendo che lo sviluppatore non volesse metter in piedi uno schema Ponzi, se vogliamo considerarlo così, un esperimento un po' troppo improvvisato. Uscito troppo presto e con basi insufficienti per reggere fino ad un eventuale sviluppo completo. Capisco il desiderio di metter online il proprio progetto, ma bene o male, si deve aver una maggior forma di rispetto per gli utenti, soprattutto per quelli che pagano con il desiderio di valorizzare il progetto e non di guadagnare. Vedo in questo molta molta inadeguatezza e molta ingenuità, ripeto che non credo in una malafede. Non ha senso incolpare i multiaccount: significa non aver compreso nulla delle dinamiche che si sviluppano dietro ad un qualsiasi gioco, dietro a qualsiasi forma di competizione, anche quando non ci sono prospettive di guadagno. Di multi-account creati per figurare in alto in una classifica sono invasi tutti i giochi online, figuriamoci cosa può accadere in un gioco su una blockchain in cui per sua natura spesso gli utenti hanno già più account. Pensare ad una dinamica di gioco e ad un business model che non ne tenga conto è semplicemente disarmante e significativo del fatto che questi progetti, sebbene ammirevoli sotto alcuni punti di vista, siano fuochi fatui.
Ancor peggio però, secondo me, quanto messo in atto dal gioco principe delle Blockchain: Splinterlands. Era un gioco con una dinamica ed un equilibrio veramente eccezionali, praticamente perfetto sotto questo aspetto, ed anche favorito dall'essere stato uno dei primi, ha saputo ritagliarsi il ruolo di leadership nel mercato di riferimento. Ma anche in questo caso non ha tenuto conto di un business model solido e duraturo, che riuscisse a rendere duraturo lo sviluppo. Ha dovuto quindi introdurre delle modifiche che riequilibrassero l'aspetto economico e fin qui nulla da eccepire: è sacrosanto. Ma nel farlo ha deciso di virare scegliendo di favorire fra le due categorie di giocatori paganti, quella degli investitori di Hyip, piuttosto che su quella dei veri giocatori. Per un vero giocatore, che era disposto a pagare per divertirsi, ha prosciugato la fonte del divertimento, quello della competizione, del vedere i propri progressi di gioco, congelando di fatto la partecipazione ad un certo livello, peraltro molto più in basso di quello a cui partecipava fino ad allora. Una scelta per me incomprensibile, visto che mette il futuro del gioco in mano a persone che vogliono guadagnare dal gioco, che quindi da esso vogliono prendere e non dare e che, è facile presumere, rimarranno finché riusciranno ad ottenere quel che vogliono. Nel breve periodo può sicuramente aver anche un certo successo, ma dubito che potrà proseguire in maniera solida. Anche un'altra news recentissima, con l'approdo del DEC, il token di gioco, in Uniswap, che mi riservo di leggere con più attenzione, rispetto a quella che ho potuto dedicargli, sembra andare in questa direzione: cavalcare la moda del momento, ma allontanandosi dal suo scopo principale, che dovrebbe esser il divertimento. Immagino, ma ripeto che voglio prima aver il tempo di approfondire, che il prossimo passo sarà quello di far l'occhiolino alla nuova tendenza del DEFI. Tutte "promozioni" che mi fanno guardare con un po' di distaccata preoccupazione e garantisco che non sono una persona che diffida delle novità a priori. Ma magari del DEFI parleremo in futuri articoli.
Per ora, limitandoci ai giochi su blockchain, prendiamoli per quel che sono con consapevolezza.