Mi piacerebbe in questa, per ora, anonima e noiosa estate 2025 scrivere di gelati e angurie, di spiagge e ombrelloni, dei maledetti rincari dei prezzi e del si stava meglio quando si stava peggio, ma in verità vari nazioni, governi , e corporation si sono messe d'accordo per sferrare un attacco alla nostra libertà su internet: la libertà di scegliere l'anonimato, di non essere seguiti e tracciati in ogni nostro movimento e ricerca che facciamo.
È molto interessante che abbiano scelto proprio fine luglio e agosto, periodo in cui le persone sono in vacanza, sono meno attente alle notizie, a quelle nazionali, e tanto più a quelle internazionali: che gliene frega al bagnante che prende il sole se, dall'altra parte del Globo, in Australia, hanno vietato ai ragazzi sotto i 16 anni di avere un account sui social.
E invece è proprio quando usano questa tecnica che bisogna stare più attenti: vi ricordate quando, a fine 2019 e inizio 2020, parlavano di un buffo e strano virus che veniva dall'altra parte del mondo, e poi sappiamo tutti come è andata a finire.
Sembra che adesso ci sia una attacco organizzato da più parti, una vera e propria coalizione, con un fortissimo conflitto di interessi e di intenti, che ci vuole forzare a caricare i nostri documenti di identità sul web, praticamente per fare quasi qualsiasi cosa.
Australia, Uk, Usa, e ovviamento, come avevo previsto, non poteva farsi attendere la nostra cara Unione Europea, che ha già deliberato un sistema per la verifica dell'età online, con l'obiettivo di proteggere i minori da contenuti inappropriati e garantire la loro sicurezza nel mondo digitale, basato su un'app sperimentale e, successivamente, sul Portafoglio di identità digitale europeo, che entrerà in funzione nel 2026.
AH, portafoglio di identità digitale europeo, non aspettavo altro, non vedo l'ora di usarlo per fare tutti i miei commenti positivi su quello che fanno Von Der Leyen e soci !
Ma anche le grandi Tech Companies, a partite da Google, sembrano spingere nella stessa direzione: e pure, per loro sono molte più grane in più, si devono prendere la briga di verificare l'identità di tutti, con l'obbligo di tutelare la privacy e il rischio di subire un Data Breach.
E invece, può essere un'ottima opportunità per Google, Apple, Microsoft e altri, di creare un loro servizio di Identità Digitale, che poi, con la loro influenza e potere, riusciranno a costringere tutti gli altri siti a dover accettare il loro servizio di Digital ID.
Per esempio: vuoi entrare su un sito di scommesse o video per adulti, devi usare il tuo Google Id per verificare che hai più di 18 anni, e così il controllo totale è servito....
E molti , sul web, dicono di non farsi troppe paranoie, tanto "Just use a VPN, Bro", basta usare una VPN, setti il tuo IP in un paese dove non ci sono restrizioni, e puoi fare tutto quello che facevi prima, in libertà e anonimato.
Ma non è proprio così...
Molti siti, come Youtube, possono rilevare l'uso di una VPN, e bloccare l'accesso alla piattaforma , come potete vedere nella schermata della foto di copertina.
Certe volte sono proprio gli ISP (Internet Service Provider), che possono mettere un blocco sui siti di VPN.
Inoltre, stanno a partendo le prime cause legali, proprio contro questo tipo di aziende: in Francia, ad esempio, Canal+ ha ottenuto che cinque VPN bloccassero più di 200 siti di streaming illegale.
Quando iniziano a toglierti i diritti, scappare da un'altra parte o nascondersi quasi mai è la soluzione, usare una VPN potrebbe essere una strategia che, temporaneamente, funziona, ma l'attacco che stanno facendo alla libertà del web è un grave affronto che andrebbe affrontato di petto.
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con ChatGPT