Prima di iniziare con i progetti letterari che ho in mente, volevo scrivere una sorta di diario del mio trasferimento. Non sono mai riuscito a parlarne, perché per via del lockdown è come passato in secondo piano.
Mi sono preso un po' di tempo per pensare a cosa volesse dire "andare a vivere da solo" settimane prima di chiederlo alla mia ragazza.
Sapevo che era un passo importante e sebbene non mancasse la voglia di uscirmene di casa, molte problematiche ronzavano nella mia testa. La più importante era che nel momento in cui prendevo questa decisione non ero in Italia, bensì in Germania.
(Edit: La vista dal balcone della mia casa di Monaco. Penso che l'appartamento con la finestra viola, fosse abitata da un coltivatore, altrimenti non mi spiego come sia possibile questo tipo di luce alle 6 del mattino. )
Poco più di 500km bastavano per mettere in stan-by i progetti che volevo portare avanti. Fortunatamente un giorno, mi sono fatto coraggio. Ero nella cucina della mia casa tedesca quando scrissi un lunghissimo messaggio. Ero pronto a lasciare definitivamente la casa dove avevo vissuto i miei ultimi 10 anni di vita e iniziare un nuovo tipo di vita, con spazi diversi, con obiettivi diversi.
C'è da dire che sarei partito avvantaggiato, perché mai sarebbe stato un salto nel buio. Avrei cambiato città, ma fortunatamente la mia fidanzata già da un anno faceva da spola tra la città in cui siamo cresciuti e la nostra nuova città. Si trattava semplicemente di apprendere dalla sua esperienza, evitando gli errori che lei ha fatto nel precedente anno.
Tutto molto bello direte, ma all'atto pratico mancavano un sacco di cose da trovare, in primis una casa.
Se avete mai avuto familiarità con le città universitarie, l'unica possibilità che avete per trovare una casa decente è quella che Martellone racchiude nella sua iconica citazione "BUCIO DE CULO!".
Sperando in ciò ci siamo messi a scandagliare ogni sito di agenzia, ogni gruppo facebook a disposizione, in modo da poter trovare casa. La mia esperienza tedesca stava per volgere al termine e dopo una serie di appartamenti visitati dalla mia dolce metà, uno a suo dire è quello perfetto. Posizione centrale, molto contenuto, ma con un divano letto per invitare i nostri amici.