Tempo libero...ehm...una parola🤣...c'erano una volta gli anni ottanta e novanta e i settanta per chi era stato abbastanza fortunato da viverli, quando il tempo libero si dava per scontato, magari perchè non si doveva lavorare al posto di venti lavoratori che le aziende, ma spesso e ben volentieri anche il pubblico impiego, non possono o non voglio assumere da circa una trentina d'anni a questa parte e di conseguenza non ci si doveva sobbarcare uno straordinario un giorno si e l'altro pure. Ok, fine della lagna😆. Tra l'altro, oggi non dovrei nemmeno essere qui😆. Dovrei essere a casa della zia della mia nuova studentessa, un'adolescente dolcissima afflitta da millemila disabilità (cugina del bimbo di 10 anni mio studente), ma con tanta voglia di imparare, ciononostante. Soltanto che proprio oggi è festivo e non che non insegnerei nei festivi. Il mio giorno libero è il sabato, non il giovedì. Ma siccome ai due pargoli insegno offline e il quartiere dove devo recarmi è pressochè dall'altra parte della città, il servizio UBER mi pelerebbe come una cipolla e alle povere mamme non posso chiedere un rimborso trasporti troppo alto (che già si stanno sacrificando per pagarmi le lezioni ai figli e l'autobus del ritorno e appunto l'autobus nei festivi verrebbe pure a mancare). Quindi approfitto dell'inaspettato tempo libero per fare quel che di solito mi riesce solo di sabato: suonare il violino.
Ps.: il manico e riccio del mio violino: foto del mio Moto G10
Ma per quanto riguarda la musica in generale, più che di un hobby tout court, si tratterebbe anche di lavoro, poichè di quando in quando mi capita di insegnare anche in questo campo. Santo cielo, non sono affatto Paganini (e per diventarlo, ovviamente è impossibile che basti il quarto d'ora a settimana che mi riesce di dedicare al violino), ma qui si tratta di insegnare proprio le basi teoriche della musica, dato che la materia scolastica educazione musicale è pressochè inesistente nelle latine lande (tranne in singole realtà privilegiate come Conservatória, che però sono primule rosse). Bisogna arrivare al grado universitario. Qui in zona, poi, neppure le costose scuole private (il mio alunno di 10 anni va in una di queste, mentre la cuginetta non saprei, ma chiederò) la insegnano. Se i genitori vogliono che i loro pargoli imparino a suonare uno strumento e con tanto di teoria e solfeggio (non dico Storia della Musica, che qui troppo lusso), devono pagargli corsi extrascolastici. Considerato pure che per accedere a Conservatori veri bisognerebbe vivere in una capitale (oppure a Conservatória). Motivo per cui da quando ho levato le tende, nella mia zona mai visto un ragazzo o una ragazza perseguire una carriera da concertista (purtroppo, fuori delle capitali più industrializzate, dove tra l'altro l'abbandono scolastico è una piaga insanabile, una carriera del genere risulta più fantascientifica che utopica). Capita quindi che qualche genitore che si sbatte affinchè i figlioli non seguano il comune destino del latino americano medio dell'entroterra (mansioni manuali non qualificate, spesso e ben volentieri in nero), mi chieda pure per lezioni di musica. Anche se, sarò sincera, non posso promettere esibizioni di alto livello, posso però accordargli le basi affinchè più tardi gli riesca di frequentare scuole di musica (qualcuna ce n'è, anche se non si tratta per forza di cose di un Conservatorio vero, ma può diventare il trampolino di lancio per iscriversi alla facoltà di Musicologia, che corrisponde all'italiana DAMS, nella quale entrare senza basi musicali e senza saper suonare uno strumento è dura). Un'idea che quindi da mesi a questa parte mi è venuta e farebbe comodo sia a studenti, specie se in tenera età, che a insegnanti di musica che si trovassero nelle mie stesse condizioni (ricordando che il mio oggetto principale di insegnamento restano le lingue straniere), è la semplificazione dei pezzi mediante tre metodi (che si possono seguire separatamente, ma pure in combinazione tra due o tutti e tre assieme):
1)questo l'ho ricordato a distanza di decenni, ma ai miei tempi delle medie e pure secondarie si faceva (e i miei libri di educazione musicale riportavano un buon numero di brani così adattati): versioni abbreviate di musica classica (ma si dovrebbe riuscire a fare anche con altri generi), dalla composizione scorrevole e lineare, in maniera che allo studente alle prime armi riesca di realizzare l'esecuzione in breve. Si eliminano le battute e le misure più difficili, armonizzando la composizione in maniera che comunque rientri nel tempo di origine. Un esempio sui miei libri di un tempo è Morning di Grieg (che ha musicato le opere di Ibsen), adattata per flauto dolce (lo strumento standard che si imparava a suonare ai miei tempi alle medie e pure in Istituto Magistrale, uno dei motivi giustificanti questo genere di adattamento musicale)
2)idem come sopra: si faceva alle medie e secondarie, con libri di testo musicali appositi. Si estrapolava un solo brano dall'intera composizione, facile da ricordare e breve. Un esempio è la Primavera di Vivaldi, dalla quale si estrapolavano le battute più celebri per farne risultare un brano della durata di una trentina di secondi (anche qui, adattamento per flauto dolce). Si fa (o faceva) la stessa cosa con millemila opere letterarie per comporre le antologie per le scuole medie e i libri di testo umanistici per apposite secondarie: estrapolare uno o due brani di un'opera più o meno massiccia per studiare una specifica tematica
3)si cambia la chiave con un'altra che risulti più facile da eseguire a seconda dello strumento (per es., da sol maggiore a mi maggiore), purchè si rispetti l'armonia (una chiave maggiore non può passare a minore e viceversa). Quest'ultimo accorgimento l'ho imparato da poco perchè ho dovuto farne uso più volte suonando nella mia chiesa Metodista di appartenenza. Il coro, benchè conti più soprani che contralti, non ce la fa a cantare note troppo alte e la conseguenza mi ricade in capo direttamente😂, dato che mi è toccato pure di improvvisare sul momento a suonare in una tonalità più bassa, cambiando chiave e dovendo magari pure studiare il brano a memoria, dato che gli spartiti con la chiave originaria finiscono per rendersi inutilizzabili🤣. Ecco che però quest'ultimo metodo del punto 3) ultimamente lo sto utilizzando per rendere più velocemente eseguibili alcune composizioni che in chiave originaria richiederebbero più giorni di studio. Questo perchè nel caso del violino, lo scorrere delle dita sul manico privo di tasti e saltare da una corda all'altra può diventare un bel casino, a seconda della chiave😆. Quindi, nel videoslide che segue, dove sto suonando Old McDonald Had a Farm, alias Nella Vecchia Fattoria, sono passata da do maggiore a mi maggiore. Il risultato è quanto segue:
Video realizzato con tool gratuiti (SlideShow Creator più Clipchamp). La musica che ho eseguito con il violino è ovviamente priva di copyright (altrimenti il tubo non me l'avrebbe fatta passare). Immagini Pixabay free che trovate qui (in ordine di apparizione):
https://pixabay.com/es/photos/campo-grano-agricultura-cultivo-8139258/
https://pixabay.com/es/photos/campo-grano-agricultura-cultivo-8139258/
https://pixabay.com/es/photos/patos-agua-naturaleza-pato-p%C3%A1jaro-3764305/
https://pixabay.com/es/photos/pollitos-cisnes-nido-aves-acu%C3%A1ticas-8782391/
Mi spiace non tradurre neppure questo post, ma purtroppo non ce la faccio proprio coi tempi (e l'ho detto pure nel titolo che è poco🤣). Mi è partita praticamente tutta la giornata per terminarlo (considerando pure l'avere registrato l'audio del brano mentre suonavo e montato con quest'ultimo il videoslide che ha comportato anche una ricerca piuttosto lunghetta su Pixabay) e poichè non mi riesce proprio mai di contentarmi degli strafalcioni dei traduttori online senza intervenire con il solito taglia e cuci, preferisco lasciare al mouse le traduzioni😆...