Per il tema di questa settimana un momento solo non basta. Ne dovrei riportare almeno quattro. Cosa fare, allora? Ordine cronologico o d'importanza? L'importante è però innanzi tutto spargere meno tracce possibili onde evitare di diventare riconoscibile a causa dei motivi argomentati con @garlet che oramai tutti dovremmo sapere. Per prima cosa, dunque niente dati e solo fatti e a pensarci bene, l'ordine di importanza aiuta più dell'ordine cronologico in tal senso. Inizio dunque con il certificato del mio battesimo.
Occhio, non è stato un battesimo cattolico, ma protestante, in una comunità che battezza solo dai 12 anni in avanti (perchè deve trattarsi di un atto di obbedienza e fede personale che pertanto esige capacità decisionale inesistente in bimbi piccoli e piccolissimi e men che meno deve trattarsi di un'imposizione). Approfitto per rilevare che nel caso delle chiese protestanti che battezzano i neonati e i bimbi sotto i 12 anni, il battesimo non ha identico significato che nella chiesa cattolica e non è neppure un atto di obbedienza e fede personale, ma è più che altro un battesimo di impegno (da parte dei genitori o di chi ne fa le veci per allevare il figlioletto/la figlioletta nei precetti cristiani) e di accoglienza e appartenenza nella comunità. Nel mio caso la scelta è stata mia e ho inserito il giorno del mio battesimo al n.1 nell'ordine di importanza perchè la spiritualità viene prima della materia: si tratta di entrare a far parte della famiglia del Signore, secondo quanto ordinato da Gesù.
Al n. 2 in ordine di importanza dovrebbe stare il mio matrimonio, ma...ihhh...le foto renderebbero riconoscibile la mia coppia, quindi bel casino...🤣 Data poi l'aggravante di esserci sposati con il solo rito civile (gli stranieri non si possono sposare in chiesa in questo paese e molto probabilmente non possono in tutto il Mercosur o forse in tutte le latine lande, nemmeno quando come me sposano una persona nativa del posto), le sale pubbliche si farebbero pure riconoscibili per forza di cose, quindi l'unica è postare la foto del mio anellino di matrimonio:
Piccoletto forse penserete, e vero, ma graziosissimo e comunque è stato l'unico che mio marito (allora fidanzato) s'era potuto permettere. Era stato un matrimonio super economico (niente salone per festeggiamenti, niente frotte di invitati, ma solo la torta nuziale in famiglia, che quantomeno allora avevo potuto mangiare, dato che la mia malattia infiammatoria cronica non si manifestava con la stessa aggressività di oggi), anche perchè da parte mia avevo già speso per l'aereo e l'assicurazione, quindi tutto il resto toccava a lui, compatibilmente con le sue finanze.
Al n.3, anzi, per meglio specificare, n.2 bis, direi😆 perchè dal mio punto di vista è importante tanto quanto il matrimonio (mi azzarderei forse a dire perfino un pelino più importante perchè la mancanza di quello, pur senza estremismi di sorta, a seconda dei casi, mina la qualità del n.2, occhio, non sempre, ma appunto dipende ed ecco la solita parolina antipatica dipende😂), è stato il momento del percorso di seconda laurea (più relative specializzazioni). Segue una foto della mia pratica scolastica, il momento più significativo di questo secondo percorso di studi che mi aveva reso parte di un magnifico staff scolastico e ambiente di vita sociale entusiasmante:
Ho ritagliato la foto in maniera che gli studenti non siano riconoscibili, anche se da allora di anni ne sono trascorsi un bel po' (premetto che in ogni caso avevo il permesso di fotografare tutto quanto mi risultasse utile per la tesi, i lavori accademici relativi alla pratica scolastica e quant'altro). Era una giornata di recupero di prove scolastiche per studenti che non avevano potuto partecipare alle sessioni ordinarie.
Ora vi chiederete pure il perchè abbia inserito la seconda laurea in un ordine superiore alla prima e il perchè è presto detto. In questo paese è grazie al secondo percorso di studi, relativo all'insegnamento e psicologia scolastica, se ora ho in mano una professione vera e propria. L'ordinamento dell'istruzione ha poco a che vedere con quello italiano e quindi, mentre con una laurea in Giurisprudenza in Italia (sia pure soltanto a livello teorico, a seconda del momento storico) si è abilitati a lavorare pressochè ovunque nel terziario (numerosissimi concorsi pubblici a parte ai quali una laurea del genere permette di accedere), nelle latine lande ogni sbocco lavorativo richiede un percorso ben specifico. Dunque, la scoperta di averci in mano pressochè carta igienica non mi era stata affatto gradita😝:
E ad averlo saputo prima, avrei piuttosto fatto convalidare il diploma (del caro vecchio Istituto Magistrale) anzichè la laurea, che una volta convalidato, qui serve per lavorare nei nidi (come dicevo più sopra, non esiste un gran che di corrispondenza di ordinamento dell'istruzione e ora che il Magisterio non esiste più da nessuna parte che conosca, quantomeno in occidente, il relativo antico titolo serve comunque per fare gli educatori nei nidi nel mio attuale paese, il che in ogni caso mi aggrada e non poco). Aggiungendoci poi che la vocazione d'insegnante bussava alla mia porta con parecchia insistenza e persistenza, non ci avevo impiegato un gran che nello scegliere il nuovo percorso (anzi, non del tutto nuovo, dato che parecchie materie ricalcavano quanto già studiato alle care vecchie magistrali, comprese le psicanalitiche e artistiche e quanto alle linguistiche, le conoscevo comunque già) che mi ha permesso di entrare in maniera ufficiale e istituzionale nel mondo dell'insegnamento. Con il senno di oggi (non posso purtroppo dire altrettanto di quello di allora, anzi, della mancanza di senno di allora😁), aggiungerei tra i migliori momenti quello del diploma. Conservo ancora le foto della mia secondaria e quella di fine anno di quarta magistrale è la più vicina al diploma, ma non posso uploadarla, mi spiace, per ragioni di privacy dei professori e delle vecchie compagne di scuola. Non tanto per la mia immagine, perchè a distanza di decenni non risulterei più comunque riconoscibile.
Per quanto riguarda la prima laurea, invece, santo cielo...più che altro sono ultra-mega-pentitissima di non avere scelto il piano di studi economico, vale a dire quello che ai miei tempi abilitava (in Italia, ovvio) all'insegnamento negli istituti tecnici. Ma non fui la sola, c'è da dire, a commettere tale deplorevole errore (in ogni caso pur sempre emendabile, dato che è possibile sostenere da esterni, sia pure una volta laureati, gli esami economici mancanti, ma siccome poi avevo levato le tende, la questione non fa più al caso). C'è in ogni caso da dire che gli anni di prima laurea furono anni di vita sociale intensa, come mai ne avevo avuta prima di allora, neppure quando studiavo in Conservatorio. Anni d'oro in cui facevo parte di gruppi da poter dire che si, che quella era vita. Conservo a tutt'ora amicizie importanti, strette nel periodo. Del quale posso fare l'upload della foto del mio vecchio libretto universitario, premurandomi ovviamente di nascondere quanti più dati sia possibile:
E che dire poi del momento dell'iscrizione a hive, che mi sta permettendo a tutt'ora di far parte di una bella e attiva comunità e portare avanti senza grivie nè paturnie la mia seconda attività, l'artistico-letteraria (segue printscreen del logo PEAKD, la mia interfaccia preferita):
Occhio, avere inserito PEAKD nell'ultimo posto della fila non significa affatto che la considero poco importante, ma soltanto che le questioni della vita reale offline vengono purtroppo sempre prima delle virtuali.
Ps.: le prime due foto, scattate con l'A9. Quella relativa alla pratica scolastica era stata scattata da un Galaxy antico, mi pare SlimIII, che non ho più dal 2019, avendolo scambiato con appunto l'A9 ottenendo un forte sconto. L'immagine che raffigura i due simpaticissimi pennuti è una GIF tenor offerta per l'interfaccia PEAKD. La foto del mio antico libretto universitario, nuovamente scattata con l'A9
Ma ora come ora, a dispetto delle mie lungaggini, siete magari curiosi di sapere quali furono i momenti in cui Secondina e Mimmo di Civitopia si sono sentiti parte di qualcosa di significativo? Proseguano allora le danze civitesi:
CRONACHE DI CIVITOPIA: ESTEMPORANEO X
Mal risveglio: mattinata di Mimmo
Il risveglio di Mimmo non fu un grande affare, una volta sinceratosi d'essersi squagliato tutti i giga della sua nanosim. E di aver dormito con la luce accesa tutta la notte. Mimmo non avrebbe saputo affermare quale delle due circostanze risultasse la peggiore: la bolletta lievitata e quanto gli sarebbe toccato pagare di luce o il fatto di non poter più accedere al suo amato forum per tutto quanto il mese. Giacchè il buon Mimmo considerava il momento dell'iscrizione a incelforum davvero fondamentale: sin da subito si era sentito parte di tale comunità di deliranti senza remissione.
Ps.: immagine Pixabay free, autore OpenClipart-Vectors (https://pixabay.com/es/vectors/l%C3%A1mpara-l%C3%A1mpara-de-mesa-interior-576185/) per la lampada accesa di Mimmo
Buon risveglio: mattinata di Secondina
A differenza di Mimmo, Secondina non s'era scordata di spegnere la luce prima di andare a dormire, nè di sganciare la connessione dati che condividevano il suo cellulare e un notebook ricondizionato. E già: a differenza di Mimmo, Secondina aveva anche un notebook, sia pure ricondizionato, poichè molto più abile del collega nel gestire un piccolo stipendio. Cosicchè s'era risvegliata senza il pensiero di affannosi debiti. L'avere sgamato Mimmo su incelforum non l'incomodava affatto. Se il suo caro collega che tanto stimava era risultato un vero allocco che cascava con tutte le scarpe in morbose e deliranti filosofie, partecipando a gruppi il cui precipuo scopo sin dal ventunesimo secolo consisteva nel vomitare bile a più non posso, seguito spesse volte dall'affossarsi gli uni gli altri, non doveva essere un problema suo. Secondina in ogni caso non aveva alcuna intenzione di togliere l'amicizia a Mimmo, sul cui portafogli non aveva la benchè minima mira. Nè nutriva alcun interesse romantico nei suoi confronti, o meglio, lo avrebbe pure preso in considerazione, fosse stato un minimo più furbo. A Secondina non era mai infischiato nulla di uomini allocchi, neppure da giovane e non aveva la minima intenzione di commettere scivoloni proprio nella terza età, epoca di più accentuati acciacchi, quando dunque, di conseguenza, vivere serenamente si faceva ancora più importante che in gioventù. Oramai per Mimmo provava più compassione che stima, per essersi ridotto così privo di posizioni proprie, una volta che pendeva dalle labbra di soggetti che si appellavano CanBarbone, CessoAutentico e Reietto. Ed egli stesso aveva scelto il discutibile username CrapaPelata per il deplorevole incelforum. Piuttosto che incappare in simili inetti, Secondina aveva sempre preferito di gran lunga morire zitella. Dopotutto, per via del suo carattere pragmatico e per nulla romantico, poichè romantica non era mai stata in vita sua, non avrebbe mai considerato il matrimonio quale veicolo per sentirsi parte di qualcosa di fondamentale. Semmai, tal momento di appartenenza lo aveva sperimentato l'anno precedente, quando era stata assunta assieme a Mimmo tra il personale delle pulizie del manicomio comunale. Perchè finalmente, dopo una vita di stenti, aveva un lavoro vero e sicuro e sempre avrebbe conservato la più sincera gratitudine per il generoso sindaco Mattia Malinverni che aveva cambiato in meglio la sua esistenza.
Ps.: immagine Pixabay free, autore atimedia (https://pixabay.com/es/photos/reloj-despertador-habitaci%C3%B3n-2857203/) per la lampada spenta (per nulla pacchiana) di Secondina in un ambiente bene organizzato