A quanto pare ci risiamo con i giochi non dico sporchi ma fumosi. La Blockchain a suo tempo ci è passata, la mancanza di regola e la possibilità di giocare sull'equivoco. Che poi è sfociata in truffe che ancora oggi imperversano, oramai come notizia unica sui giornali quando si parla di criptovalute.
Tutto parte da Anthropic, la società che produce Claud AI. A mio avviso, o meglio per quello che mi compete ed interessa, è sicuramente la migliore. Ma stiamo parlando di sviluppo software, un tema non proprio popolare.
Provando un po' questo, un po' quello, si comincia a vedere un delineamento dei contorni, ovvero determinati Brand si stanno specializzando in determinate aree. OpenAI e Deepseek sembrano quelli che cercando di coprire capre e cavoli, senza in realtà eccellere in qualcosa di specifico.
Poi ci stanno i nomi grossi, Google con Gemini ad esempio non si capisce bene dove vuole andare a parare. La loro AI la trovo la peggiore del lotto, o quanto meno nelle mie prove siamo a livelli veramente pessimi. Allo stesso tempo è interessante notare come i nomi delle Big Tech strapiene di miliardi non riescano a cavare un ragno dal buco. Anche Apple non sta facendo una bella figura, Meta (Facebook) idem. Microsoft non ci ha nemmeno provato, è andata direttamente con le valigie di soldi da OpenAI. E forse è quella che ha fatto la mossa più intelligente.
Come dicevo, nel caso di aiuto per la scrittura di codice, Claude è sicuramente quella più a fuoco per questo tipo di lavori. La nuova versione, la 3.7, sembra davvero fare un passo in avanti notevole.
E qui arriviamo al punto in cui focalizzo la questione. Gli abbonamenti. Ci sono spesso le versioni Free che servono a farsi una idea letteralmente usandole. Ma poi se una cosa soddisfa e ti è davvero di aiuto, è automatico pensare di comprare il servizio.
Ovviamente nel mio razionale pensiero di valutazione esamino l'offerta. Sulle AI capire cosa esattamente ti porti a casa con l'abbonamento è un'impresa decisamente complicata. Si usano frasi sibilline e nessuno di loro si degna di fare uno specchietto dove indicano esattamente i limiti di utilizzo.
Prendiamo la classica chat con la AI. Solo openAI ha messo un prezzo a forfait, gli altri hanno limiti. Lo si percepisce dalle frasi "utilizzo più ampio rispetto alla versione free". Nel caso di Anthropic ci ho messo svariati minuti a cercare, e paradossalmente è stata un'altra AI a scovare la pagina, nascosta chissà dove nel loro sito, che quel "utilizzo più ampio" significava 45 chat massime ogni 5 ore.
Andando a cercare poi Outsider che utilizzassero Claude come base pur sempre in abbonamento, la maggioranza di questi, cioè il 98%, neanche si trovano questi termini. Anche in questo caso frasi molto equivoche che però ad occhio esperto fanno capire che dei limiti ci siano.
Cambiando brand e AI, stessa storia. Passando dalla chat interface all'utilizzo per tramite di API, le cose si fanno ancora più sopraffine. C'è una tariffazione per milione di token utilizzati, contabilizzati in ingresso e uscita. Cioè paghi per fare la domanda e paghi per avere la risposta. Di solito la seconda è parecchio più costosa.
Sì, ma con questi token quanto ci fai? Impossibile saperlo. Facendo alcune prove le differenze sono totalmente divergenti. Con Gemini per rispondere ad una domanda piuttosto banale, si è ciucciato 50.0000 token. Se cominci a fare una botta e risposta il milione si consuma in meno di un'ora. Adesso poi che si stanno diffondendo i modelli ibridi, cioè risposta in pre-training più ricerche fuori dal proprio addestramento, i token vanno giù come l'acqua nel lavello quando lavi i piatti.
La parte più fastidiosa, molto fastidiosa, è appunto che non si riesca a capire cosa stai comprando. Lo trovo inaccettabile, e lasciatemi dire anche truffaldino. È come comprare un'auto e non sapere quanto la puoi usare, oppure quanto costerebbe un utilizzo tipo. Il fatto poi che non te lo dicano in modo chiaro fa subito arrivare alla conclusione che ci sia della malafede.
Siamo sempre alle solite, roba nuova uguale "far-west". Finché poi qualche legislatore non si accorge e va a mettere il becco.
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