Ciao a tutti,
oggi accetto con grande entusiasmo la sfida lanciata da @stea90 (che ringrazio) e dal suo contest culinario.
Quindi vestirò i ruoli di chef per preparare una ricetta tipica della mia regione, e più precisamente del mio luogo natio che, come ormai saprete, è l'isola d'Elba.
Le penne in barca, la storia.
La ricetta nasce recentemente, esattamente nel primo dopoguerra, il periodo durante il quale all'Elba iniziò a svilupparsi il turismo.
Guarda caso sia la mia ricetta di oggi che il turismo sull'isola hanno lo stesso artefice!
Il sindaco-chef Elbano Benassi.
Fu infatti proprio il sindaco che aprendo la sua "trattoria da Elbano", a Portoferraio, diede l'input allo sviluppo turistico.
Nella sua trattoria si mangiava pesce appena pescato e polpo lesso, sempre con un bel bicchiere di vino accanto.
La sua creatività gli permetteva di sperimentare sempre piatti nuovi, sempre rispettando la tradizione popolare, tra i quali, il più famoso fu sicuramente le penne in barca!
In qualunque ristorante dell'isola vi troverete potrete leggere nel menù questo piatto, ovviamente ogni ristorante ha la sua ricetta "originale"!
Gli ingredienti.
Iniziamo a parlare della ricetta, partendo dagli ingredienti.
Foto dell'autore
Come potete vedere nella foto, gli ingredienti per 2 persone sono:
- 200gr di penne.
- 500gr di vongole veraci.
- 100ml di panna fresca.
- due spicchi d'aglio.
- peperoncino, q.b.
- un bicchierino d'olio extra vergine.
- prezzemolo, q.b.
Procedimento.
1 - Far spurgare le vongole.
Per "spurgare" si intende lasciarle in una ciotola piena d'acqua salata (insomma dovrete ricreare il mare) per almeno 2 ore, se dopo le due ore è fuoriuscita della sabbia, ripetere il procedimento.
Questo accorgimento è sempre consigliato, anche se in pescheria vi hanno detto che le hanno già spurgate e pulite loro: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Controllate le vongole, quelle aperte oppure rotte vanno buttate. In più, per essere sempre più sicuri, potreste controllare se fuoriesce della sabbia battendole una per una su di un piano. Probabilmente tutte queste attenzioni vi sembreranno eccessive, beh, forse, però ricordatevi che un'unica vongola piena di sabbia può rovinarvi l'intero piatto.
2 - Mettere l'acqua per la pasta a bollire.
Non penso ci sia bisogno di spiegazioni qui.
3 - Far soffriggere aglio, olio e peperoncino.
Come in una nota ricetta, tutto inizia con il soffritto. Fate quindi scaldare in una padella l'olio con gli spicchi d'aglio ed il peperoncino (a vostra discrezione ovviamente, a me il piccante con il pesce piace).
4 - Mettere le vongole in padella.
Quando l'aglio sarà dorato aggiungete le vongole in padella (se volete potete usare il coperchio per velocizzare l'apertura dei molluschi).
Foto dell'autore
5 - Buttare la pasta.
Ovviamente non intendo nella spazzatura e, sempre ovviamente, fatelo dopo aver salato l'acqua. Girate ogni tanto la pasta per evitare che si attacchi.
6 - Lasciare aprire le vongole.
Nel frattempo, in quei 2/3 minuti passati, le vongole si saranno aperte e avranno rilasciato il loro magnifico sapore al liquido in padella. A questo punto, a discrezione potete fare due cose. Togliere qualche guscio lasciando solo il frutto e, volendo, potete sfumare con del vino bianco (io ho fatto la prima e non la seconda).
7 - Aggiungere la panna.
Se la pasta è al dente è il momento di aggiungere la panna (secondo alcune fonti si dovrebbe utilizzare la besciamella, io preferisco la panna) nella padella, ricordatevi di non portarla ad ebollizione.
8 - Saltare la pasta.
Il momento di saltare la pasta in padella è arrivato. Fate amalgamare bene tutti gli ingredienti e spegnete il fuoco.
Anche in questo passaggio è possibile a discrezione aggiungere degli ingredienti: un tuorlo d'uovo per dare cremosità oppure un po' di formaggio parmigiano (io preferisco quest'ultimo, se proprio devo).
Foto dell'autore
Ecco arrivato il momento di impiattare: prendete il vostro piatto e dopo averci versato la pasta, guarnite con una spolverata di prezzemolo fresco, et voilà, buon appetito!
Foto dell'autore
Spero che la mia ricetta vi possa piacere (per dirlo dovrete cucinarla, non basta leggere il post)!
Alla prossima,
Andrea