Lasciati travolgere dal muro sonoro.
Wall Of Sound è una rubrica curata dal sottoscritto che si occupa di musica alternativa prevalentemente strumentale.
Lo scopo principale è quello di diffondere una visione musicale differente, guidando il lettore alla scoperta di artisti sia acclamati che emergenti tramite recensioni, curiosità e riflessioni.
Wall Of Sound mira a generare connessione e confronto tra gli utenti arricchendo gli articoli di esperienze personali, racconti emozionali e tutto ciò di altamente evocativo che possa rendere l'esperienza dinamica e coinvolgente.
"We're called Explosions in the sky and we come from Texas, here we go!"
Immagine Creative Commons CC BY-SA 2.0
Sono queste le uniche parole che sentirete ad un concerto degli Explosions in the sky, unite soltanto ai sommessi ringraziamenti finali post-esibizione.
Non che serva aggiungerne altre: hanno già detto tutto tramite la loro musica.
Sono nati ad Austin, Texas, sul finire degli anni '90, al termine di uno dei decenni più seminali per la musica moderna che ha visto il propagarsi di generi come il grunge, l'alternative e l'elettronica, quando ancora i CD-Rs coprivano ampiamente il mercato.
Ed è proprio tramite alcuni compact disc auto-prodotti che il gruppo texano ha iniziato a diffondere il suo verbo, seppur solo a livello locale, con il primo LP d'esordio: How Strange, Innocence (2000).
Da lì in poi una rapida scalata verso il successo, complice anche alcuni incidenti di percorso che hanno attirato l'attenzione dei media, come la copertina del secondo LP dal titolo Those Who Tell the Truth Shall Die, Those Who Tell the Truth Shall Live Forever che mostrava l'immagine di un aereo e una descrizione che recitava "this plane will crash tomorrow".
Il caso ha voluto che l'album fosse stato pubblicato pochi giorni prima del fatidico 11 Settembre 2001, destando non pochi sospetti alle autorità statali. La band ha voluto espressamente chiarire che si trattava di una mera coincidenza, testimoniando come in realtà l'idea fosse stata già realizzata da almeno un anno, escludendo così qualsiasi tipo di collegamento.
La loro musica diventa presto parte di diversi telefilm e lungometraggi, adattandosi perfettamente lì dove c'è bisogno di una soundtrack fortemente narrativa ma priva di un testo.
Oggi hanno all'attivo ben 7 album in studio e 5 soundtrack, dimostrando di saper coniugare un'identità ben definita alla sperimentazione di nuove sonorità, come per esempio l'aggiunta di elementi elettronici nel recente album The Wilderness (2016).
Direttori di orchestra di se stessi.
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Quando li vidi dal vivo all'Orion di Roma, nel Maggio del 2016, mi trasmisero proprio quest'idea. Ascoltando le loro composizioni si ha l'impressione di assistere a una vera e propria orchestra che si riallinea in base alle sensazioni che vuole suscitare.
Le chitarre sono le indiscusse protagoniste dei loro intrecci narrativi.
Non esiste un cantante o un leader, esiste solamente un passarsi la palla funzionale all'emozione del momento, che sia gioia, rabbia, amore o solitudine.
E così le linee di chitarra cedono il passo ad una cavalcata sul timpano della batteria, salvo dopo poco ritornare insieme con il basso, per poi sciogliersi di nuovo e camminare da sole.
Un perenne lasciarsi e riprendersi dinamico, che culla e guida l'ascoltatore verso i pensieri che non ha mai avuto il coraggio di ammettere a se stesso.
Ciò che più adoro degli Explosions in the sky è infatti la loro capacità narrativa.
Si prendono il tempo che vogliono, raramente scendono sotto i 5-6 minuti di pezzo, prediligendo brani che spesso sconfinano nei 10 minuti.
L'ascoltatore deve ritagliarsi uno spazio apposito per loro, deve avere il tempo di ascoltare, fermarsi, riflettere, poi di nuovo ascoltare, fino a consumare.
E' un modo di ascoltare musica che adesso si è tendenzialmente perso, a fronte del bisogno di una fruizione più immediata e rapida. Concediamo sempre meno spazio e valore al nostro ascolto per via del costante bombardamento di contenuti a cui siamo sottoposti quotidianamente.
Ed è comprensibile, io stesso fatico a trovare nuovi stimoli e spesso combatto con l'istinto di "skippare" per evitare la noia. A volte si sente il bisogno di una certa frivolezza, anche soltanto per allentare la tensione. E' comune non aver voglia di pensare, perché pensare è faticoso e porta via tempo.
Ma non è certo una cosa che puoi fare col post-rock, ovvero il genere in cui convenzionalmente rientrano gli Explosions in the sky.
Si tratta di un termine (ormai abusato) con cui ci si riferisce a quegli artisti che rifiutano la classica struttura strofa-ritornello dei brani, mettendo in primo piano la sperimentazione sonora.
Ed è proprio questa caratteristica, unita agli intrecci narrativi tipici del complesso texano, che ha fatto innamorare come me tantissime altre persone in tutto il mondo.
La storica Your Hand In Mine è semplicemente una delle composizioni più romantiche di sempre.
Eppure, non contiene all'interno nessun testo. Strano no? Siamo da sempre abituati a cantare a squarciagola dichiarazioni d'amore verso un partner passato o presente, con il testo ben stampato nella nostra mente.
Ma a volte le migliori parole sono proprio quelle non dette, quelle su cui si sente il disperato bisogno di rimanere in silenzio.
E per una volta, lasciamo che sia l'anima a parlare.
Curiosità.
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- La formazione originale prevedeva tre chitarre e una batteria. Il chitarrista Michael James alternava in alcuni brani la chitarra al basso. Soltanto recentemente hanno affidato il ruolo del basso elettrico ad un turnista.
- Munaf Rayani, uno dei tre chitarristi, è l'unico membro che interagisce con il pubblico dal palco prima e dopo il concerto. Conosce moltissime lingue ed ha l'abitudine di fare un discorso iniziale nella lingua del paese che li ospita a suonare. E' stato molto bello sentirgli dire "Noi siamo le esplosioni del cielo", suona molto bene anche in italiano!
- Il nome della band deriva dal paesaggio notturno che il batterista Chris Harsky vide al termine del loro primo concerto ad Austin, Texas.
I miei consigli.
E' la prima volta che sento nominare gli Explosions in the sky. Da quale brano/album mi consigli di partire?
Sicuramente partirei ascoltando The Only Moment We Were Alone, tratto da The Earth Is Not A Cold Dead Place (2003). Si tratta del loro manifesto musicale per eccellenza, tant'è che spesso lo si trova come pezzo conclusivo dei loro concerti!
Conosco già gli Explosions in the sky. Cos'hai ascoltato ultimamente?
Consiglio vivamente The Wilderness, l'ultima uscita risalente a 2 anni fa. Hanno apportato un sacco di novità al loro stile già ampiamente consolidato, è un album di ampio respiro. Dal vivo è stato eccezionale!
Esistono altre band simili da ascoltare?
Gli americani Caspian e This Will Destroy You sono un esempio, seppur contraddistinti da un proprio stile. Credo che dedicherò a loro un po' di spazio in più anche qui in futuro!