Siamo cresciuti con l'idea che i mostri sono degli esseri mollicci di colore verde e con dei tentacoli, ci hanno fatto credere da bambini di dover aver paura di esseri informi che nemmeno esistono.
Avrebbero dovuto insegnarci che i mostri veri sono in mezzo a noi, ci camminano accanto e non immagineresti mai la loro vera natura osservandoli dal di fuori.

Li ho conosciuti io ma non avevo mai capito fino ad oggi quanto fossero marci dentro. Mi riferisco ai parenti di mio padre e con il termine "parenti" intendo mia nonna e i miei due zii, non cugini di secondo o terzo grado.
Si la mia famiglia sembra un misto tra la saga familiare di cent'anni di solitudine con un tocco di noir di Stephen King. Avrete modo di constatarlo con altri post.
Non ho avuto molto a che fare con loro e con il senno di poi mi ritengo fortunata, da quella parte non c'é la luce e la saggezza che ho sempre avuto dalla parte materna, lì c'é l'oscurità.
Cominciamo dagli inizi, mi hanno conosciuta a 6 anni. Si sei anni ho scritto bene.
In un mondo normale quando c'é una nascita si impazzisce di gioia, si corre a conoscere la nuova arrivata, c'é amore.
Loro no. Loro sono venuti all'etá di sei anni e li ho frequentati per poco tempo, fino a circa 13 anni. Poi sono spariti, si sono dissolti improvvisamente rintanandosi nei loro luridi buchi.
É stato un periodo buio quello, di quelli che lasciano il segno e che ti fanno crescere in fretta togliendoti il velo davanti agli occhi e che ti fanno affacciare alla realtá nuda e cruda senza tanti fronzoli, senza filtri.

Gli anni sono passati lenti e inesorabili e di loro sempre nessuna traccia.
Dopo 13 anni hanno provato a cercare me e mio fratello e dopo tante titubanze e dubbi ci siamo riavvicinati, pieni di domande ma fiduciosi che qualcosa sarebbe cambiato.
É stato un riavvicinamento tiepido fatto di poche spiegazioni e colpe date a caso a chiunque capitasse a tiro.
Ho lasciato perdere il passato e riniziato da zero dandogli una possibilitá.
Cercando del buono in loro, sperando che quelle persone che per anni sono state cosí lontane si avvicinassero a noi.
Non é accaduto, semplicemente non ci volevano nella loro vita e io ho tolto le tende, delusa.
Prima di sparire definitivamente ho voluto scrivere nero su bianco i miei pensieri, quello che avevo vissuto e come avevo sofferto. Niente offese, non sarebbe nel mio stile, solo una lettera a cuore aperto fatta di delusione e speranze infrante.
Non volevo una risposta semplicemente perché non c'é , non c'é una spiegazione a chi é cattivo, perfido e egoista. A chi non ti vuole.
Non avevo paura del confronto anzi, ma quando si é su piani diversi diventa sterile e privo di senso e io con questa gente non mi volevo piú sporcare, gli ho dato troppe volte la possibilitá di farmi male, adesso basta. Ho fatto in modo che non mi potessero contattare.
Mi hanno fatto sapere che sono una vigliacca e che loro sono fieri di come sono.
Hanno usato queste parole ma io sono lontana da loro e dai loro giudizi, finalmente so come sono o meglio so veramente chi sono e mi sento libera.
Le persone intelligenti sono piene di dubbi, si interrogano, si fanno domande...a loro il pensiero che avessero sbagliato con noi non li ha sfiorati neanche per un secondo e questa la dice lunga.
Ho chiuso un capitolo doloroso della mia vita e voglio guardare solo avanti. Mi hanno precluso la possibilità di avere una nonna e due zii con annessi cugini, mi hanno tolto qualcosa di importante lasciando un grande vuoto. Ho passato anni a chiedermi perché, perché tutta questa indifferenza silenziosa.
Dopo anni però una cosa l'ho capita: l'affetto non andrebbe elemosinato, il voler bene fa parte della natura umana, ma non per tutti.

Ho imparato che i mostri sono vicino a noi, basta saperli riconoscere e allontarsi il piú possibile.
Non dobbiamo permettergli di farci del male, circondiamoci sempre di luce.
