Caro Gino,
oggi è un anno che ti ho portato a casa.
Un anno.
Un anno, non saprei come definirlo, se tanto, o poco.
Poco, sicuramente. Cosa sono solo trecentosessantacinque giorni nell'arco temporale della vita che passeremo insieme?
Tanto, si, sicuramente. Non tanto per il valore temporale, ma per tutto quello che c'è legato ad ogni singolo giorno.
Quando ti ho visto la prima volta, minuscolo, più piccolo di un cellulare come ti dico sempre, la coda microscopica e la tua stessa sopravvivenza appesa ad un filo, non avrei mai immaginato quanto tu stessi per cambiarmi la vita.
...mi ricorderà sempre che non esiste traguardo che il rapporto fra un veterinario, un padrone amorevole e un cucciolo combattivo, non possa raggiungere...
Il nostro legame è nato subito istintivamente, sbocciato col tempo e la pazienza, rafforzato ad ogni sguardo complice e fiducioso .
Non rimpiangerò mai la decisione presa in modo impulsivo, ma con tanto cuore, di portarti a casa.
Anzi, come dico sempre, è la scelta migliore che abbia fatto in tutta la mia vita.
Questo anno passato insieme ha fatto crescere me al pari passo con te.
...crescere tuttavia non significa necessariamente sposarsi, avere dei figli e accendere un mutuo. Crescere vuol dire imparare a essere responsabile degli altri e abbracciare le grandi gioie che quelle responsabilità possono portare...
Ogni tua crescita, ogni tuo passo più sicuro, ogni gesto d'amore che hai donato, è stato un mattoncino sopra l'altro della mia crescita.
Grazie a te ho imparato cosa vuol dire non dare tutto per scontato, dall'esigere una semplice effusione alla presenza stessa.
Ho imparato ad avere pazienza e a gioire e sorprendermi delle più piccole cose.
Ho imparato il valore di un piccolo gesto inaspettato ma carico di muta fiducia e puro sentimento.
E se guardo indietro ad ogni singolo giorno che hai passato a casa, il cuore mi si riempie di gioia e orgoglio.
Si, orgoglio.
Orgoglio nel vederti aprire a quella vita che hai combattuto per avere, a quella vita che all'inizio neanche sapevi di poter appartenere, a quella vita che spero di renderti il più possibile serena.
...la maggior parte delle persone giunge a pensare di conoscere tutto dei propri animali domestici tanto da poter prevedere con sicurezza quasi matematica quello che faranno o come reagiranno in qualunque situazione.
[...] ma erano prima di tutto animali, e con loro, come con le persone, c'era sempre spazio per l'imprevedibilità...
Ogni giorno è stata una nuova scoperta, nel bene e nel male.
Ho dovuto scoprire di dover avere un'attenzione particolare nei tuoi confronti. La tua curiosità e la tua ingenuità di cucciolo ti hanno spesso messo davanti a pericoli che non avevo immaginato.
Ho dovuto imparare a non lasciare niente in giro (soprattutto fili e filini di qualsiasi genere, vero monello che non sei altro?!), a sostenere una cosa in un posto piuttosto che in un altro, ad essere più attenta e ordinata.
Ho dovuto lavorare su abitudini che fino al tuo arrivo, con la sola presenza di Michonne (l'adulta, responsabile e regale Michonne), erano ben consolidati.
Ma credimi se ti dico che non è stato affatto un peso. Certo ha richiesto un po' di impegno inizialmente, ma col tempo (nemmeno così tanto) tutto è stato normale, naturale.
È stato un evolversi naturale della mia persona, un acquistare un pizzico in più di maturità e consapevolezza che sicuramente mi mancavano.
...era semplicemente curioso e tenero. Come se dentro avesse un'innata fonte di coraggio, una determinazione genetica ad affrontare il mondo con un cuore aperto e gioioso che nulla era riuscito a strappargli...
Oggi ti osservo (si, come faccio ogni giorno..ma che vuoi se sono innamorata?) e non posso che sorridere.
Sorridere nell'osservare quella pallina pelosa colorata seduta accanto a te.
Sorridere nel pensare quanto quest'anno abbia cambiato il vostro rapporto, quanto il tuo arrivo, la tua pazienza e la tua perseveranza abbiano cambiato anche Michonne.
Certo, lei forse ancora non ti dimostra tutto il suo apprezzamento, ma è pur sempre una signorina, non può cedere così facilmente.
Ma quando con cura e determinazione, con la zampina ti blocca e ti lava e ti rigira come un calzino, fidati, ti sta dicendo quanto tu sia ormai il benvenuto in famiglia.
Oggi è un anno che sei qui con noi, festeggiamo il nostro compleanno, e voglio augurarci di vivere altrettanti giorno pieni, che son sicura mi e ci regaleremo.
Spiegare alle persone, sia scrivendo, che parlandone, il nostro rapporto non è mai facile.
Di chi mi da dell'invasata o dell'esagerta, di chi mi guarda con sguardo perplesso, ormai ci ho fatto l'abitudine.
Ma che importa?
Dentro di me provo un turbinio di emozioni pure e gioiose che sento in qualche modo di dover esternare, cosa che faccio attraverso foto e parole sui social/blog.
Mi dico che è pura vanità ostentare tanta gioia e fortuna, ma mi dico anche che in un mondo cinico e buio, in una società che si sta lasciando scivolare di mano la bontà per la natura e il mondo animale, tutto questo non può far che del bene.
Mi dico che esperienze come la mia magari possono sensibilizzare altre persone ad essere più responsabili, ad avere una mente più aperta e ad avere più rispetto per tutto il mondo animale, in particolar modo verso il mondo felino, un mondo pieno di luoghi comuni e ignoranza.
Perciò mio piccolo Gino oggi festeggio te e la nostra vita e colgo l'occasione ancora una volta di lasciare traccia di tutto ciò.
E ti dico grazie.
Semplicemente, grazie.
P.S.
Le quattro citazioni inserite all'interno della "lettera" appartengono ad un libro speciale che mi è stato regalato qualche giorno fa per il mio compleanno da una persona speciale.
Il libro si intitola "Omero Gatto Nero" della scrittrice Gwen Cooper, lettura che consiglio a tutti, gattari o meno.
Tutte le foto sono di mia proprietà
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