Come ormai è noto a molti di voi, la community di @SteemSTEM ha organizzato il primo MeetUp presso il CERN di Ginevra.
Ci siamo incontrati quasi tutti già la sera prima del meetup presso un ristorante italiano al confine francese. Appena entrato, tra il titolare di Beri (Bari) ed i camerieri di Napoli e dintorni, l’atmosfera era tipicamente italiana e accompagnata da sinfonie tipiche del nostro bel paese come “weee, pizza al tavolo seeeiiii wagliù!” e “Yamm’ bell co’ ste comande!”.
La compagnia è stata a dir poco fantastica, persone interessantissime impegnate a comunicare e fare scienza o semplicemente appassionate.
Ecco la lista in ordine alfabetico dei partecipanti (me incluso), se masticate un poco di inglese vi consiglio vivamente di seguire molti di loro perché meritano davvero:
@alexs1320 , @ana.luiza , @aurel.proorocu , @bendelgreco , @ceybiicien , @dber , @ertwro , @fredrikaa , @galotta , @grandpere , @howo , @justtryme90 , @kerriknox , @lemouth , @reggaemuffin , @saunter , @scienceangel , @suesa , @tristan-muller , +3 ospiti
Una parentesi sulla Scienza
Il CERN (acronimo francese per "Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire") si occupa della ricerca sulla fisica delle particelle ed è attualmente diretto da una nostra connazionale, la dottoressa Fabiola Gianotti.
Il CERN è famoso soprattutto per la costruzione del più grande acceleratore di particelle mai concepito nella storia umana, ovvero il Large Hadron Collider (LHC).
Appena arrivati presso la struttura che ospita il Compact Muon Solenoid (CMS) @lemouth ha tenuto una presentazione sul lavoro che i fisici teorici svolgono grazie alla quantità e la qualità dei dati che il LHC riesce a fornire loro, nonché un “crash course” sulla fisica delle particelle (ho registrato buona parte della lezione, ma devo ancora montarla ed eventualmente doppiarla - fatemi sapere se siete interessati).
Successivamente @freyablekman (appena arrivata su steemit grazie al MeetUp - a proposito, un’altra personalità interessante da seguire su steemit) ha spiegato il funzionamento del CMS che lei stessa ha contribuito a costruire.
Si scende 100 metri sotto terra

In pratica il CMS non è nient’altro che una grande cipolla. Eh sì, una enorme cipolla metallica hi-tech composta di magneti e cavi.
Come è possibile vedere dall’immagine sopra, il CMS è stato progettato in modo da rilevare grazie alla sua struttura a strati le diverse particelle derivanti dalle collisioni (eventi) che avvengono in prossimità del rilevatore.
Senza scendere troppo nei dettagli (altrimenti questo post uscirebbe lungo qualche metro e sarebbe intitolato “DIY Compact Muon Solenoid”), il CMS “curva” le particelle prodotte durante gli eventi grazie ad un campo magnetico di 4 Tesla generato dal solenoide che racchiude i rilevatori.
Questo permette ai fisici di misurare l'impulso e la carica delle particelle.
Gli strati di sensori all’interno del CMS permettono di ricreare una vera e propria immagine 3D di ogni collisione.
La tecnologia utilizzata per ottenere tali immagini è molto simile a quella utilizzata nelle fotocamere con sensori CCD, infatti, ogni volta che attraversa uno strato, la particella “indica” al sensore le coordinate per le quali è passata.
Addizionando le informazioni ricevute da ogni strato è possibile riprodurre il percorso delle particelle ed ottenere l’immagine completa di un evento.
Un punto importante su cui riflettere
Il CMS è il frutto di uno sforzo internazionale a cui l’Italia ha contribuito in maniera significativa attraverso l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
Purtroppo non viene sottolineato abbastanza il valore reale di questi progetti e l’impatto che hanno sull’intera umanità.
Il CERN (con tutti i suoi esperimenti attivi) ha un costo annuale pro capite pari a quello di - come direbbe Pino Daniele - ‘na tazzulella ‘e cafè, un caffè che ha regalato al mondo Internet (eh sì, il World Wide Web è stato proprio inventato al CERN), la scoperta del Bosone di Higgs e continua a dare numerosissime innovazioni in campo ingegneristico.
Quindi vale la pena partecipare ad un MeetUp di SteemSTEM?
Assolutamente sì! Oltre ad incontrare persone straordinarie, scoprirete sicuramente qualcosa di nuovo e toccherete con mano cosa significa far parte di una comunità dedita alla divulgazione scientifica.